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TKART magazine Una Volta nella Vita | Sfidarsi in kart sulla neve
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SFIDARSI IN KART SULLA NEVE

Yanek Sterzel
25 Aprile 2016
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Tre piloti professionisti. Tre kart al top. Una sfida... completamente innevata. Un’emozione vissuta qualche tempo fa, ma tutta da ricordare di nuovo
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Neve, ghiaccio, freddo, poco grip. Sarebbe da pazzi guidare mezzi ad alte prestazioni in queste condizioni. Poi vedi un video promozionale della Red Bull in cui una Formula 1 spazzola una pista e... perché non farlo con il kart? Fatto! Ovvero, siamo andati nelle Alpi Italiane, a Riva Valdobbia, sulla pista Ice Rosa Ring, terreno abituale per le gare della Ice Series che si corrono con auto di ogni tipo, l’importante è che siano in spazzolata sulle piste ghiacciate. Ma per farlo con i kart, dovevamo chiamare piloti titolati su kart titolati: il campione del mondo KF 2012 Flavio Camponeschi su Tony Kart/Vortex, il pluricampione del mondo Davide Forè sul suo CRG/Maxter e il vincitore di due coppe del mondo KZ1 Bas Lammers sul kart Praga/TM (Questi, all’epoca dei fatti, i binomi. Oggi tutti hanno cambiato squadra. Ma ancora si contendono i traguardi principali del karting internazionale).
I kart pronti, schierati sulla neve. Sullo sfondo, i piloti che si avvicinano. Tra poco la valle si trasformerà in un circuito, la cui musica è il rombo dei motori
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“HO SEMPRE SOGNATO DI FARLO! IL KART E LA MONTAGNA SONO LE MIE DUE PIÙ GRANDI PASSIONI” Bas Lammers

Davide Forè, il pilota più titolato oggi in attività. All’epoca della “sfida sulla neve” era pilota CRG
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Girare sul ghiaccio richiede attenzioni particolari sul telaio. I tecnici CRG, per esempio, hanno lavorato carenando i freni anteriori, per ottenere la massima efficacia frenante
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Ci ritroviamo in pista, noi di TKART, piloti e tecnici dei tre team, e c’è subito un problema: i furgoni, causa neve, non riescono a superare lo scollinamento che porta al circuito. Così decidiamo di trasformare la strada di accesso nel paddock, o meglio: nel campo base. Dopo aver sistemato e adattato i kart alle condizioni per un pomeriggio, la sera, con il buio, il solo Bas Lammers si spinge fino alla pista a fare uno shakedown per cercare di capire quali sono le reali condizioni di guida: “Non c’è grip”, è il suo verdetto.
Il giorno dopo è il “D-Day”, con un piccolo problema - oltre al freddo che congela tutto e tutti - è impossibile raggiungere la pista. Quindi iniziamo le riprese e lo shooting fotografico dalla strada di accesso.
Il programma è forse più intenso che quello di una gironata di gara. I piloti, tra freddo e continui passaggi per le riprese, non hanno un minuto di tregua. I meccanici idem, perché c’è sempre un kart da spingere, da tirare fuori dalla neve o qualche piccola riparazione da fare. Tanto che dalla mattina alle 8.00 alle 16 del pomeriggio non ci si concede una sosta.
Ma poi, “con questa gente”, la situazione fa presto a degenerare: perché i piloti veri, anche quando sono nel tragitto cucina-bagno, se incontrano un avversario fanno il possibile per mettergli le ciabatte davanti. Figuriamoci cosa può succedere sulla neve! Sorpassi improbabili, ruote sulla neve fresca, testacoda, pendoli... sono lo spettacolo che animano una tranquilla valle in Piemonte in cui, per un giorno, tra gli alberi non si sente il rumore dei ruscelli d’acqua, ma il rombo dei motori KZ e la melodia delle staccate.
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