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TKART magazine Consigli dei Campioni | Marijn Kremers: come gestire al meglio l’avvicinamento alla gara
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IL PERFETTO
AVVICINAMENTO ALLA GARA

TKART Staff
14 Dicembre 2019
La vittoria non si costruisce solo in pista. Altrettanto decisivi per la buona riuscita del weekend sono i dettagli e le precauzioni da prendere prima della gara. Marijn Kremers, Campione del Mondo KZ 2019 con Birel ART, spiega accessori, procedure e strategie per non farsi trovare impreparati
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SISTEMARE LA SEDUTA

“Prima di tutto bisogna sistemare il sedile. Io lo monto sempre nella posizione standard consigliata dal costruttore, senza inventarmi nulla, e ne scelgo uno che mi calzi a pennello. Non metto imbottiture: per me comodità vuol dire non “ballare” nel sedile. Se il busto è fermo non c’è da preoccuparsi per le costole, motivo per cui non faccio uso di protezioni (scelta legittima per un professionista, ma per piloti più giovani e meno esperti il corpetto rimane un accessorio fondamentale n.d.r.).
Il sedile è anche il componente su cui monto i pesi, se necessari: inizio da sotto e cerco di metterne la maggior parte davanti al serbatoio. Le zavorre si possono montare anche ai lati, ma sovraccaricare questa zona alzerebbe troppo il centro di gravità.
Il sedile di Marijn è quasi aderente al corpo
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Il sedile di Marijn è quasi aderente al corpo
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Il sedile di Marijn è quasi aderente al corpo
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LA GIUSTA DISTANZA

Una corretta posizione della gamba aiuta a stabilizzare il corpo facendo leva sul poggiapiedi
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La distanza di pedali e poggiapiedi è fondamentale per una corretta ergonomia
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La distanza di pedali e poggiapiedi è fondamentale per una corretta ergonomia
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La distanza di pedali e poggiapiedi è fondamentale per una corretta ergonomia
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Rimanendo in “ambito sedile”, in relazione vanno poi sistemati i pedali e il poggiapiedi: la distanza a cui devono essere montati i primi dev’essere tale da mantenere la gamba del pilota leggermente flessa, così da poter frenare senza sforzare troppo i muscoli, soprattutto a fine gara quando la fatica si fa sentire.

Avere la gamba piegata all’altezza del ginocchio aiuta inoltre ad avere più forza per spingere sul poggiapiedi, un accessorio senza il quale, personalmente, non riuscirei a guidare e per il quale spendo sempre qualche secondo in più per controllare che sia ben fissato.”

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COMANDI AL VOLANTE

Con il KZ si parte da fermi e un cattivo spunto può anche compromettere l’intera gara: è per questo che, sui kart shifter, anche la leva della frizione gioca un ruolo importante. La prima parte della corsa non è fondamentale, mentre l’ultimissima porzione sì: qui si fa la differenza in partenza e bisogna regolarla in modo che non sia troppo lontana, altrimenti è difficile avere la giusta sensibilità.

Un accessorio che trovo utile tenere a portata di mano sul volante è il rubinetto che parzializza il ritorno della benzina al serbatoio. Può succedere, in una gara lunga, che la carburazione si smagrisca troppo, cosa che comporta un po’ di ritardo quando si apre il gas in uscita e anche quando si riaccelera dopo essere saliti di marcia. Ma con il rubinetto si può regolare la quantità di miscela nella vaschetta del carburatore e risolvere il problema. A me è capitato di usarlo anche durante la finale mondiale a Lonato, in particolare oltre la metà gara: attorno al 17°-18° giro ho ruotato la manopola di un click.”
L’ultima parte della corsa è quella più importante per un efficace utilizzo della leva frizione
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L’ultima parte della corsa è quella più importante per un efficace utilizzo della leva frizione
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Il rubinetto che parzializza il ritorno della benzina, montato sul volante
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Il rubinetto che parzializza il ritorno della benzina, montato sul volante
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DASHBOARD

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“Sul dashboard tengo d’occhio solo 2 informazioni: gli intertempi e la temperatura dell’acqua. Gli intertempi sono un’informazione fondamentale, perché mi permettono di vedere dove sto migliorando o peggiorando nel corso di un determinato turno. Ma, soprattutto, mi fanno capire quale settore della pista sia il più importante nell’economia dell’intero giro, portandomi a fare le opportune valutazioni quando devo decidere il set-up.

Per tenere sotto controllo il motore, invece, uso solo la temperatura del liquido di raffreddamento, senza controllare la temperatura dei gas di scarico o della candela: l’obiettivo è mantenere l’acqua attorno ai 50 gradi. Se da un giro all’altro la temperatura passa, per esempio, dai 50° ai 55°, cerco di abbassarla con l’utilizzo della tendina. Se, invece, raggiunge i 75°, significa che il problema non è una carburazione magra, come si potrebbe essere portati a pensare, ma c’è sicuramente qualcosa che non va. Se sto girando in un turno di prove libere, torno immediatamente ai box per cercare il problema”.
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