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TKART magazine Come Fare a | Scoprire i segreti dei sedili NEK per il kart con inserti in carbonio
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SCOPRIRE I SEGRETI DEI SEDILI NEK CON INSERTI IN CARBONIO

TKART Staff
12 Aprile 2018
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INTRODUZIONE
Il sedile è un elemento fondamentale del kart. Non solo perché indispensabile al pilota per mettersi fisicamente al volante, ma anche perché, in un mezzo semplice ed “estremo” come il kart, influisce sulle prestazioni e il comportamento del mezzo in pista. Normale, dunque, che anche dietro la produzione di un sedile per il kart ci sia uno studio accurato, un'incessante ricerca sui materiali e l’applicazione di moderne tecnologie. Lo sa bene la NEK Racing, tra i produttori leader in questo campo e in prima fila nell’adottare materiali di grande qualità e soluzioni particolari. Come, per esempio, quella di aggiungere degli inserti in fibra di carbonio nei sedili in vetroresina. Il risultato è un prodotto resistente, leggero, privo di tensioni e deformazioni residue, di lunga durata e dalle caratteristiche costanti fra sedile e sedile. Scopriamo i dettagli della sua produzione.
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1 MATERIALI COMPOSITI
La vetroresina e il carbonio, principali elementi del sedile per il kart di casa NEK, sono dei materiali compositi, nei quali diverse componenti si integrano per dare vita a un materiale dalle caratteristiche fisiche, meccaniche, ma anche estetiche, superiori. Per quanto riguarda il carbonio, NEK utilizza il prepreg, ovvero fibra di carbonio preimpregnata industrialmente con una determinata resina. Anche per la vetroresina viene usato un sistema di laminazione evoluto, che prevede l’impregnazione della fibra di vetro con la resina tramite insaccamento sottovuoto.
Sia carbonio, sia vetroresina, quindi, sono ottenuti con metodi più evoluti rispetto ai processi manuali di laminazione attraverso il pennello. Il metodo manuale, infatti, non può garantire che per ogni centimetro quadrato ci sia sempre la stessa quantità di resina e, di conseguenza, non assicura la costanza delle caratteristiche meccaniche in tutto il pezzo realizzato e tra un pezzo e l’altro. Inoltre, è facile che durante il processo manuale si formino delle bolle d’aria nella resina, generando ulteriori punti deboli che compromettono la resistenza meccanica del componente.
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2 GLI STAMPI
Oltre ai materiali, alla base della produzione di un sedile ci sono gli stampi. Questi sono realizzati in materiale composito e in un’unica parte, diversamente da quanto avviene con gli stampi per la realizzazione delle pianaline, che hanno stampo e controstampo. Gli stampi possono essere messi sia in autoclave, sia usati per l’impregnazione per diffusione. Prima di procedere al posizionamento dei fogli di vetroresina, gli stampi vengono spalmati con uno strato di materiale distaccante, che faciliterà la separazione del sedile dopo che la resina si sarà solidificata.
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3 FOGLI E INSERTI
Sugli stampi vengono posizionati dei fogli di vetroresina che hanno specifiche dimensioni e orientamento delle fibre (aspetto che determina la rigidità del sedile nelle diverse direzioni). Per far sì che i fogli rimangano in posizione e aderenti allo stampo si utilizzano speciali liquidi spray. Nei sedili NEK Z2 Modulate, l’aspetto chiave caratteristico è l’inserimento di elementi in fibra di carbonio prepreg, che si integrano con la struttura in fibra di vetro. Nel concreto, si tratta di un processo estremamente delicato, che necessita di una perfetta integrazione tra carbonio e vetroresina al fine di ottenere un risultato finale ottimale. La NEK Racing custodisce gelosamente molti aspetti di questa fase senza renderli noti, in quanto know-how esclusivo dell’azienda.
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