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7 TRUCCHI PER... RIDURRE IL SOTTOSTERZO

TKART Staff
24 Dicembre 2017
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1 INTRODUZIONE
Prima di tutto bisogna definire cos’è il sottosterzo. Con questo termine (spesso usato in inglese: understeer o, per brevità, US) si intende, sostanzialmente, la perdita di aderenza dell’anteriore rispetto al posteriore, con conseguente mancanza di direzionalità del kart. Dal punto di vista del pilota, è facile capire di soffrire di sottosterzo quando si è costretti a ruotare il volante eccessivamente. Di base, il sottosterzo (così come il sovrasterzo) può avere due cause diverse: lo stile di guida e il setup del kart. Vediamo come curare questo problema che, se presente in maniera molto evidente, pregiudica la prestazione, l’usura delle gomme ma, soprattutto, il divertimento di guida.
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Il sottosterzo comporta la perdita di aderenza dell’anteriore, con conseguente difficoltà a mantenere il kart in traiettoria.
2 IL SETUP
Come detto, una prima causa del sottosterzo può essere quella legata al mezzo meccanico, sia per via del setup, sia per lo stato di usura delle gomme anteriori.
In questi casi il kart ha poca direzionalità e il pilota deve sterzare molto per entrare in curva oppure, dopo un ingresso preciso, deve sterzare molto per mantenere la traiettoria desiderata.
Per analizzare meglio il fenomeno, quindi, è necessario distinguere in che fase della curva si verifica il sottosterzo, in quanto la “cura” da adottare può essere diversa proprio a seconda di questo parametro.
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Le fasi nelle quali può essere suddivisa una curva
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Le fasi nelle quali può essere suddivisa una curva
3 SETUP - INGRESSO CURVA
Il “sintomo” di un sottosterzo che si manifesta in questo punto è la fatica del kart a entrare in curva. I rimedi possono essere: allargare la carreggiata anteriore; aprire la convergenza; ridurre di qualche mm la carreggiata posteriore. Nel caso di allargamento della carreggiata, quello che si ottiene, in realtà, è un aumento del potenziale di grip dell’asse anteriore in tutta la fase di curva, per via della riduzione di trasferimento di carico verticale su quello stesso asse. Aprire la convergenza, invece, è una tipica modifica che si fa per migliorare la direzionalità e, quindi, l’ingresso curva. Bisogna però stare attenti a non esagerare, per evitare un’eccessiva usura delle gomme in rettilineo e anche una leggera perdita di velocità. La grandezza delle modifiche deve essere nell’ordine di un mm per volta. Diminuire la carreggiata posteriore, infine, ha più lo scopo di ridurre il potenziale dell’assale posteriore, soprattutto nella fase di ingresso fino a centro curva. Concettualmente, è come se si lavorasse più sull’idea di peggiorare il grip al posteriore piuttosto che aumentarlo all’anteriore. Per contro, bisogna considerare che una carreggiata più stretta dietro potrebbe generare più sottosterzo in uscita, dato che il posteriore è più solido e tende a “spingere” maggiormente il kart.
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Allargare la carreggiata anteriore
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Aprire la convergenza
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Ridurre, un mm alla volta, la carreggiata posteriore
4 SETUP - CENTRO/USCITA CURVA
Sintomo: il kart entra in curva ma fa fatica a tenere il punto di corda. Rimedi: allargare la carreggiata anteriore, aumentare l’angolo di caster, montare la barra di irrigidimento. Le prime due operazioni hanno l’effetto di generare una migliore rotazione del kart, con la ruota interna posteriore che si alza più facilmente. La barra, invece, soprattutto se collocata vicino all’attacco delle “C” del telaio, aiuta a incrementare la precisione dell’anteriore, quindi, in questi casi, conviene montarla. Anche una posizione di guida un po’ più arretrata aiuta a far saturare meno l’asse anteriore, poiché le gomme davanti devono generare forze più basse data la minore massa che grava sull’asse. Il consiglio, comunque, è sempre quello di provare una modifica alla volta, in modo da valutare l’effetto apportato da ogni singolo intervento.
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Allargare la carreggiata anteriore
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Aumentare l’angolo di caster
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Montare la barra di irrigidimento anteriore
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Spostare la posizione di guida leggermente più indietro
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