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TKART magazine Una Volta nella Vita | Provare un vero simulatore di kart
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PROVARE
UN VERO SIMULATORE
DI KART

TKART Staff
29 Gennaio 2016
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Andare in un centro super-tecnologico che quasi non sapevi esistesse e provare un vero simulatore professionale da un milione di euro. Proprio come fanno i piloti di F1
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Tutto iniziò con gli aerei: come puoi fare “scuola guida” su un Boeing 747 da 70 metri? Con il simulatore! Una scatola (dalle dimensioni di un container) mossa da attuatori idraulici che offre ai piloti una visuale da cinema sulla pista e sul cielo, ovviamente riprodotti al computer. Poi sono arrivate le grandi Case automobilistiche e, quindi, i team di Formula 1, specie da quando, nel 2009, le giornate di test sono state drasticamente ridotte. Poi, pochi anni fa, ecco arrivare chi studia, progetta e costruisce un simulatore per il karting. Vuoi non andare a provarlo?
“Motori” del progetto sono il team Formula K (quando ancora non era nell’orbita IPK) e, soprattutto, Anton Stipinovich, ingegnere sudafricano che ha lavorato in F1 con McLaren, Ferrari e Red Bull. “Vengo dal mondo dell’elettronica - ci racconta - e nel 2000 sono approdato alla Ferrari nel periodo in cui l’utilizzo dell’elettronica in Formula 1 è diventato massiccio: si provava tutti i giorni per estremizzare l’efficacia di sistemi come launch control e traction control.
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I movimenti del kart al simulatore: il rollio (spostamento del mezzo sull’asse longitudinale)...
Per me è stata una fortuna lavorare con Andrea (Bertolini, tra i titolari di Formula K, n.d.r.), che ha effettuato centinaia di test per la configurazione di quei sistemi. Oggi in Formula 1 non c’è più elettronica e così ho cambiato vita fondando la All in Sports, che si occupa di realizzare simulatori di guida per le vetture Formula”.
Il kart, invece, è stata una sfida assolutamente nuova, in cui riversare tutto il know how e le tecnologie nel campo della simulazione. “Bisogna tener presente che il simulatore non è un videogioco, ma uno strumento incredibile per lo sviluppo di una vettura. Solo con un simulatore si possono verificare tutti i parametri in ogni frangente del test e, soprattutto, con valori di pista, pneumatici, benzina e temperature costanti. È questo il vero vantaggio: poter provare facendo anche solo una minima variazione su un singolo parametro. In pista è impossibile!”.
Concretamente, il kart è montato su una piattaforma mobile installata su sei attuatori con una capacità di reazione di 500 gradi al secondo (un’unità di misura per indicare la frequenza): “Nella realtà - spiega l’Ing. Stipinovich - i movimenti di una vettura o di un kart hanno accelerazioni di 300/350 gradi al secondo; i movimenti di Yaw (la rotazione attorno all’asse verticale: l’angolo di imbardata, n.d.r.), che sono i più rapidi, hanno accelerazioni di circa 500 gradi al secondo”.
La postazione del kart davanti alla proiezione della pista di Sarno. A sinistra, i monitor che raccolgono i dati
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Gli attuatori consentono 6 gradi di libertà, riproducendo fedelmente qualsiasi movimento del kart in pista
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Un potenziometro misura la posizione dell’acceleratore e, quindi, l’apertura della valvola del carburatore
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