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PARTNERSHIP COMMERCIALE E SPORTIVA TRA BIREL ART E BELL RACING HELMETS
TKART Staff
12 Aprile 2015



PRESS RELEASE - TKART -
Birel ART è lieta di annunciare una partnership commerciale e sportiva con Bell Racing Helmets, il maggiore produttore al mondo di caschi per l’automobilismo di alta qualità ed elevate prestazioni per piloti dilettanti e professionisti.


I caschi di Bell Racing Helmets rappresentano la massima espressione in termini di sicurezza, qualità, design e tecnologie avanzate: dalla Formula Uno al GT e ai Rally, Bell Racing Europe offre una linea completa di caschi progettati per soddisfare gli standard di performance più esigenti.

Bell Racing Europe fornirà il proprio modello di punta nel Karting, il KC7-CMR, a tutti i piloti ufficiali Birel ART Racing e Ricciardo Kart Racing, dalla classe mini-kart sino alla classe regina KZ1.

Inoltre, il gruppo Birel ART commercializzerà attraverso la sua rete di distributori in tutto il Mondo i caschi ed accessori Bell Racing Helmets.

Intervista con Stephane Cohen, Chairman di Bell Racing Helmets.

Domanda. Da oltre 60 anni Bell è protagonista sulla scena del Motorsport internazionale come partner tecnico dei migliori piloti, da Sir Jackie Stewart a Niki Lauda, da Alain Prost ad Ayrton Senna, fino ai piloti di oggi quali Kimi Raikkonen, Pastor Maldonado e Romain Grosjean per citarne solo alcuni. Bell si è sempre distinta per l’introduzione di numerose innovazioni, come il primo casco interamente in fibra di carbonio e rispondente alle specifiche FIA-8860 nel 2004: quali sono i valori distintivi che contraddistinguono Bell Racing Helmets sulla scena internazionale?

Stephane Cohen: “I nostri valori chiave sono: Innovazione perché cerchiamo costantemente di superare il limite della tecnologia, rendendo i caschi sempre più sicuri, più leggeri e migliori; Passione, le nostre origini sono nei kart e nelle auto da corsa, ci mettiamo cuore e anima in tutto quello che facciamo; Consistenza perché siamo rigorosi nel nostro approccio e lavoriamo con precisione; Rispetto, rispettiamo i nostri clienti perché ci affidano la loro sicurezza, li ascoltiamo e cerchiamo di servirli nel miglior modo possibile; Determinazione perché la costante innovazione tecnica è lastricata di ostacoli, ma noi cerchiamo in ogni momento di migliorare senza sosta.”

D. Bell Racing Europe è stato il primo costruttore nel mondo a certificare nel 2008 un casco che rispettasse le direttive FIA-Snell CMR nel Karting e da quel momento sono state presentate innovative linee di prodotto per il Karting, come il nuovo KC7-CMR che ha le stesse forme dell’attuale casco di Formula Uno: quali sono le caratteristiche salienti di questa nuova linea di prodotti per il Karting?

SC: “Il KC7-CMR, come il RS7-K, derivano direttamente dal nostro casco HP7 usato in Formula Uno e GP2 Series, e beneficia del suo sistema di ventilazione, del suo design aerodinamico e cosa più importante è dotato del DSAF (Double Screen Anti-Fog) esclusivo di Bell con protezione all’avanguardia. KC7 e RS7-K sono gli unici caschi dedicati al karting che dispongono di un sistema avanzato con visiera a doppia protezione, garantendo una guida senza l’effetto nebbia, qualsiasi siano le condizioni. Ovviamente sono molto leggeri e molto sicuri!”

D. Bell Racing Europe è oggi il produttore di caschi numero 1 al mondo: quali sono le aspettative per questa partnership sportiva e commerciale con Birel ART?

SC: “Quando avevo 10 anni, andavo a vedere un mio caro amico che gareggiava nei go-kart. Il suo telaio era un Birel. Sognavo di unirmi a lui in pista un giorno… Un paio di anni dopo, ho convinto mio padre ad aiutarmi a comperare il mio primo go-kart e ho iniziato a correre a 13 anni: il mio primo telaio era un Birel e il mio primo casco era un Bell! Questo accadeva nel 1978… Ora siamo società con valori simili, siamo parte della storia del motorsport, inoltre siamo appassionati e ci sforziamo sempre di innovare ed essere sempre più competitivi… Birel produce grandi telai e Bell fa grandi caschi da corsa: è quindi logico avere questa partnership, mi sto quindi ora chiedendo perché non sia successo prima…!”


 

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